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Tre strumenti on line per estrarre indirizzi mail da semplice testo

Ecco un articolo che spiega come estrarre indirizzi email contenuti e dispersi e “annegati” in qualunque tipologia di testo.

In particolare questi strumenti, gratuiti e online, possono

  1. Estrarre le email senza ripetere la stessa email;
  2. Visualizzare le email totali estratte;
  3. Selezionare il separatore per ogni email (o inserirne uno personale);
  4. raggruppare E-mail in un numero specificato da te. Ogni gruppo è separato da una nuova linea;
  5. ordinare le email in ordine alfabetico
  6. estrarre o escludere e-mail contenente solo una certa stringa;
  7. estrarre indirizzi web invece di indirizzi email.

Ecco il link all’articolo:

https://docs.google.com/document/d/1DbJfjlq_05DcZUzeohFfrlOJcOVYvUUag_B4tAInISU/edit?usp=sharing

 

Di Prezi di Power Point e di altre sciocchezze

Leggere anche le slide all'indirizzo: https://www.slideshare.net/asevenstern/prezi-sucks
Chiedo scusa per la volgarità! 🙂 Si vedano a proposito le slide all’indirizzo https://www.slideshare.net/asevenstern/prezi-sucks

 

Rispolvero un vecchio album di Guccini per il titolo di questo mio intervento. Visto, oltretutto, che tutti “conoscono” Power Point (1), mi limiterò ad esaminare, in particolare, uno strumento di moda da qualche anno: Prezi.

Conobbi Prezi ed ebbi modo di usarlo già nel 2011 a soli due anni dalla sua nascita. Come tutti, mi aveva affascinato il suo nuovo modo di muoversi tra nodi concettuali ed organizzare una presentazione.

Purtroppo, però, me ne sono allontanato quasi subito. Il motivo è presto detto: il fatto di non poter riutilizzare il materiale prodotto, non poter “cannibalizzare” il proprio lavoro né poterlo fondere (o farlo con forti limitazioni) con quanto già prodotto da me o da altri è un limite secondo me invalicabile.

Usare Prezi costringe a fare un buon lavoro di grafica, quasi “un’opera d’arte”, ma che purtroppo rimane confinato all’interno della piattaforma o può essere esportato con modalità che difficilmente interagiscono con altri contesti formativi. Tutti noi abbiamo usato/modificato/inglobato slide da varie fonti (2); questo permette, facilmente di creare nuove presentazioni a partire da materiale già in nostro possesso (o trovato in rete(3)) con il conseguente risparmio di tempo. Ebbene questo non può essere fatto con Prezi o può essere fatto con molte difficoltà.

Tali difficoltà, che definiremmo “tecniche”, nascono, anche, dalla tecnologia usata da Prezi, fondamentalmente basata su flash (vedi anche la nota 7).

Il secondo problema riguarda l’uso comunicativo dello strumento. Viviamo in un mondo in cui, a distanza di 30 (trenta!) anni dalla nascita, in pratica qualche era geologica fa, ancora la maggior parte di chi usa Power Point lo fa malissimo. In rete esiste un vero e proprio movimento anti Power Point (4 )che non fa altro che sottolineare come, spesso, il software della Microsoft (e affini) viene usato così male tanto da provocare la “morte” culturale di chi è costretto a seguire gli interventi prodotti con esso. Come dice Cristina Rigutto: “Usato nel modo giusto, PowerPoint è un software potentissimo… il problema è che spesso non viene adoperato come strumento per rendere più efficace la comunicazione, ma solo come supporto per il relatore. E anche le persone che NON conoscono l’abc della grafica e della comunicazione ritengono in questo modo di poter comunicare. Ma non basta certo una presentazione per trasformarsi in oratori”. “La soluzione quindi non è tornare al cavalletto, ma è imparare a comunicare attraverso gli strumenti”(5).

Ecco, il punto è proprio questo: chi usa le slide di PowerPoint lo fa senza conoscere la regole del linguaggio iconico-pittorico e combina dei danni che si ripercuotono sull’uditorio (6). Altri usano PowerPoint come se fosse la succursale di WORD, ovvero scambiando le slide per un foglio di testo, con le conseguenze che tutti possiamo immaginare e che abbiamo, spesso, vissuto sulla nostra pelle.

Nel caso di Prezi oltre a tutti questi problemi si sommano quelli relativi ai linguaggi cinematografici (uso dello spazio, delle inquadrature ma soprattutto uso dei movimenti di macchina) e dei linguaggi architettonici.

Prezi obbliga chi lo usa (pena un uso approssimativo se non controproducente ai fini della comunicazione) ad avere chiara la struttura del proprio intervento, a riportare su un foglio (potenzialmente “infinito”) i concetti che si vogliono esprimere e a disporli nello spazio così come nel tempo. L’uso accorto dello spazio e del tempo sono un’unità inscindibile in Prezi. Chi non comprende questo userà Prezi come una brutta imitazione di PowerPoint (ovvero una sequenza di slide disposte nello spazio in modo casuale anzichè in modo sequenziale).

Prezi obbliga altresì a muoversi tra i nodi concettuali con movimenti di macchina che vanno compresi, padroneggiati, usati in modo comunicativamente adeguato e non, come accade nel 90% dei casi, in modo casuale.

Il “mal di testa” e/o la “sensazione di nausea” sono spesso ciò che gli astanti portano con se alla fine di un intervento seguito con Prezi, non i nodi concettuali, non i contenuti né, tanto meno, la struttura dell’intervento.

Riassumendo

Prezi presenta pregi e difetti

Pregi:

  • accattivante;
  • riesce a dare una visione di insieme che con PP o similari non è possibile
  • è possibile usarlo anche in modalità BYOD

Difetti:

  • tecnici:
    • la tecnologia è basata su flash e spesso questo può creare problemi (7);
    • funziona bene in presenza di una buona connessione, possono esserci problemi nel farlo funzionare off-line (cosa comunque possibile)
    • l’importazione/esportazione del proprio lavoro o, soprattutto, parte di esso è farraginosa e fortemente limitata,
  • comunicazione
    • sarebbe necessario possedere competenze di comunicazione visiva, oltre che grafico pittorico, anche di tipo dinamico (cinematografico: tagli, sequenze, movimenti di macchina)
    • è necessario organizzare la presentazione con modalità comunicative differenti trovando (se c’è) una struttura forte nel proprio intervento, struttura che rappresenta il 60% della comunicazione

 

Conclusioni

Prezi (e affini (8)) sono insostituibili allorché abbiamo la necessità di far emergere una forte struttura in quanto stiamo presentando e, solo secondariamente, i concetti che la compongono. Prezi è consigliabile quando vogliamo approfondire un concetto sottolineando come questo presenti tante sfaccettature.

In tutti gli altri casi meglio rivolgersi a strumenti diversi (9) che garantiscono semplicità, interoperabilità, possibilità di importare ed esportare, un buon supporto, magari, al lavoro online (10) o, in ultima analisi, possiamo rispolverare il caro vecchio PP o, meglio, la sua controparte open source il cui nome sarà l’ultima parola di questa mia analisi: IMPRESS.

MARCELLO FESTEGGIANTE

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NOTE

1 Non è così, basta aver seguito solo pochi interventi a qualsivoglia convegno/corsodiformazione/interventoalcollegiodocenti. Per approdondire http://www.pearltrees.com/mfesteggiante/morire-di-power-point/id16423117

2 Io stesso uso molto repository come SlideShare, SlideBoom, Scribd, etc.

3 Tenendo conto del copyright

4 http://www.anti-powerpoint-party.com/it

5 http://www.lastampa.it/2011/07/09/tecnologia/la-svizzera-contro-le-slide-animate-nasce-il-partito-anti-powerpoint-riiFwm0qSnmVu7po2X7KRJ/pagina.html

6 https://www.sergiogridelli.it/2016/03/29/10-modi-evitare-morire-powerpoint-un-congresso/

7 Per l’esattezza: “Prezi è sviluppato in Adobe Flash, Adobe AIR sulla base di Django. Quindi è compatibile con la maggior parte dei moderni computer e programmi di navigazione web. Tuttavia, non risponde agli standars web, il che rende necessaria l’installazione del Adobe Flash plug-in. Dal luglio 2014 è possibile utilizzare Prezi senza Adobe Flash, utilizzando solamente JavaScript” fonte Wipedia

8 Sto pensando, ade esempio, a MINDOMO che obbliga, in primis, alla creazione di una mappa concettuale e solo dopo alla sua presentazione (in stile Prezi) con l’uso di movimenti di macchina e zoom.

9 Ho catalogato molti di questi strumenti in una raccolta: http://www.pearltrees.com/mfesteggiante/presentare-presentation/id14169106

10 A qualcuno sovviene Google Slide?

Di percorsi abbreviati, alunni competenti e insegnanti efficaci: cosa significa educare oggi? – ROARS

…la pratica educativa contribuisce a definire i bisogni educativi degli studenti stessi. Insomma, non si va a Scuola come si va dal medico per curarsi. Insegnare è muovere al di là di ciò che lo studente immagina di volere, è anche aprire nuovi orizzonti, concorrere a costruire il desiderio di ciò che è desiderabile…

..l’educazione non è una questione individuale. La conoscenza nasce dalla “perturbazione” provocata dall’Altro (l’adulto, il Maestro) in un contesto collettivo (la classe) e sociale (il territorio). Non si apprende solo per lavorare. Si impara a diventare qualcos’altro. Per questo gli insegnanti pubblici devono resistere e continuare ad affermare il diritto dei giovani di sognare...

Intero articolo da leggere con attenzione.

https://www.roars.it/online/di-percorsi-abbreviati-alunni-competenti-e-insegnanti-efficaci-cosa-significa-educare-oggi/

Adottare la rete

La scuola, inutile girarci attorno, è costruita da secoli dentro la forma libro, o se si preferisce la forma testo. Il testo è nella sua testa di scuola, e nella testa di tutti i suoi addetti e in quella dei suoi fruitori, diretti e no...

…Una forma, non l’unica possibile. Altre forme ci sono. Lo si capisce sforzandosi di uscire da vincolo, senza paura di trovarci il nulla...

nella rete ci sono elementi, e non pochi, di messa in discussionedell’unicità di quella forma

Riconoscere e accettare tutto questo non significa svalutare il paradigma testuale, significa non vederlo più come matrice esclusiva del sapere scolastico...

Continua al link

https://medium.com/nuovi-media-nuovamente/adottare-la-rete-a9d7711b766c

Leggere al telefono: lo smartphone fra bovarismo ed empatia

l’uso del telefono come supporto per la lettura di contenuti fino a ieri destinati ai libri tradizionalmente intesi, e in modo ancora più specifico di testi letterari e in particolare di romanzi.

Già tre anni fa, secondo una ricerca Nielsen, il 54% dei consumatori di libri negli stati Uniti dichiarava di avere utilizzato il proprio smartphone per leggere un libro almeno una volta (ma un libro su uno smartphone è ancora un libro?). E nel 2015 il 12% degli acquirenti di libro intervistati indicava nel telefono il proprio strumento di lettura principale. Del resto il fenomeno di Wattpad è sotto i nostri occhi: una comunità di oltre 45 milioni di persone, per lo più adolescenti o postadolescenti, che leggono sistematicamente contenuti di fiction sul cellulare: racconti fantasy, storie d’amore più o meno romantiche, opere di fantascienza e molto altro…

https://www.twletteratura.org/2017/09/leggere-al-telefono/