E la scuola ha le sue colpe

Censurare l’odio e le notizie false non salverà la democrazia 
Se le democrazie più avanzate al mondo hanno scoperto solo in questi mesi, improvvisamente e solo per colpa di Internet, che i suoi cittadini sono sudditi in balia del conformismo, dell’indignazione, della propaganda, di ogni sorta di manipolazione – anche la più sfacciata – hanno sì un problema, ma molto più grave. Significa che hanno cresciuto sudditi, e non cittadini. Che hanno premiato la mancanza di critica, invece del suo contrario; che hanno insegnato e diffuso, loro sì, credenze fasulle nocive al punto di intaccare le capacità di ragionamento necessarie a comprendere il reale, a fare i pochi passi che servono per distinguere una bufala clamorosa da una notizia o uno scoop. Che hanno fatto talmente tanto il proprio interesse nel nome di quello di tutti – è questo, dice il filosofo Jason Stanley, il nocciolo del concetto di propaganda – da essersi alienate la fiducia di percentuali sempre crescenti di cittadini

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